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AWEA, per l'eolico Usa male il secondo trimestre 2010
Poche istallazioni e pochi MW eolici. Questo quanto emerge dal bilancio della lobby statunitense del vento sul secondo trimestre 2010, con la speranza che i numeri facciano adottare presto standard energetici e di riduzione delle emissioni più ambiziosi
I dati dell’eolico statunitense in riferimento al secondo trimestre 2010 sono stati pubblicati e da subito si nota la differenza. Nel puntuale rapporto dell’AWEA (American Wind Energy Association) risulta evidente che nei mesi di aprile, maggio e giugno l’incremento registrato (700 MW) abbia valori decisamente più bassi rispetto allo stesso periodo degli anni 2008 e 2009 specificando che, fino ad oggi, sono stati istallati 1239 MW eolici, il 71% in meno rispetto l’ultimo anno. Una crescita minima dovuta probabilmente alla lenta realizzazione delle strutture e al ritardo del manifatturiero che ha portato alla realizzazione di due soli impianti per il 2010, contro i 5 realizzati nel medesimo periodo del 2009 e i 7 contati nel 2008.
Sean Garren, avvocato dell’American Environment, ha così commentato i dati pubblicati: “Negli ultimi anni l’industria eolica, insieme con le altre industrie di energia rinnovabile, è stato un punto luminoso in un’economia altrimenti spenta. L’annuncio di oggi dall’American Wind Energy Association dovrebbe essere un campanello di allarme per il Senato che le industrie energetiche pulite necessitano di una politica che fornisca certezze per il futuro. L’America ha bisogno di una strategia a lungo termine per la creazione di una economia verde che serva a scongiurare gli effetti peggiori del riscaldamento globale, interrompere la nostra dipendenza da petrolio e creare centinaia di migliaia di posti di lavoro nei settori legati all’energia pulita”.
L’avvocato ha poi concluso: “Nei passati quattro mesi abbiamo visto disastri dopo disastri correlati alla nostra dipendenza da carbone e petrolio, dal collasso delle miniere alle fuoriuscite di greggio alle ondate di calore da record. Per troppo tempo il nostro sistema energetico è stato orientato verso fonti sporche e pericolose come carbone, atomo e petrolio, ma nonostante gli accadimenti ci ricordino in maniera costante quanto ci costi questo sistema ancora non trasformato il modo di generare e utilizzare l’energia. È giunto il tempo che il Senato segua la House passando nuovi standard energetici che necessitano che i nostri impianti elettrici ottengano più energia da risorse pulite e rinnovabili come il vento e l’energia solare”.
“Chiediamo con fermezza al Senato di includere standard energetici rinnovabili significativi all’interno della legislazione energetica che verrà introdotta questa settimana. Standard più concreti faranno dell’America un vero concorrente nella gara internazionale per aumentare gli impieghi derivanti dall’energia pulita”.